I bollettini della guerra 1915-1918
Ardite ricognizioni da noi qui spinte verso le linee del nemico hanno accertato che esso sta sostituendo con truppe fresche giunte in questi ultimi
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Anche sul Carso il nemico sgombro alcune trincee, lasciando numerose armi e munizioni che furono raccolte dalle nostre truppe.
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Sul Carso, a tarda sera del 30 agosto, mentre imperversava un violento temporale, l’avversario pronunciò due attacchi che accompagnò con abbondante
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Nell’Alto Cordevole il forte La Corte, che l’avversario era riuscito a riattare in parte, venne fatto bersaglio ai tiri d’una nostra batteria e
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Frequenti attive ricognizioni per parte delle nostre truppe conducono a scontri con nuclei avversari che di fronte al risoluto contegno dei nostri
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Una nostra batteria riuscì con tiri aggiustati ad incendiare le armature che il nemico stava erigendo per riparare le cupole del forte di Doss di
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, specialmente nel settore di Doberdò, a mezzodì della strada che conduce a tale località.
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truppe nemiche che l’occupavano.
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fuga le truppe che li occupavano ed inseguendo poi queste con tiri a «shrapnell».
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Nella conca di Plezzo le nostre artiglierie obbligarono una colonna nemica che da Predil tendeva verso Plezzo, ad arrestarsi e a retrocedere. Altra
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’impedire l’opera di spegnimento che tuttavia poté essere ugualmente avviata.
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Sul Carso l’abile avanzata dei nostri determina piccole ritirate del nemico che abbandona armi e munizioni ed altri materiali da guerra.
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Nel settore di Tolmino dopo il nostro attacco del giorno 9 su Santa Maria sono stati segnalati forti reparti nemici che per il vallone Tominski si
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–permanente. Da informazioni attendibili risulta anche che stanno giungendo all’avversario nuovi contingenti di truppe e grosse artiglierie.
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artiglierie fece cessare il lancio, che, non accompagnato da alcun tentativo di attacco, risultò affatto inefficace.
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L’esame chimico delle bombe ad alto esplosivo che da qualche giorno l’avversario lancia contro i nostri approcci sul Carso, ha rilevato la presenza
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È segnalata la slealtà di truppe nemiche, che simulando la resa, riuscirono a trarre in agguato un nostro piccolo reparto e ad infliggergli forti
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Sul Carso, il fuoco aggiustato delle nostre artiglierie snidò truppe austriache dal bosco di Monte Cosich, che furono poi inseguite con efficaci tiri
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Nella conca di Plezzo venne ripreso il tiro contro il forte Hermann, di cui ormai non resta in piedi che la casamatta, dalla quale parte ancora
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Analoga felice operazione compieva al passo di Cevedale 3267 m. indi assaliva una colonna nemica che occorreva dalla Schaubachhütte Sulden e la
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nemico accennò a tre successivi attacchi che vennero ogni volta respinti.
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Nelle acque dell’Isonzo vennero pescate tre delle mine galleggianti che gli Austriaci abbandonano ancora alla corrente nell’intento di danneggiare i
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Ieri notte nostri reparti da montagna attaccarono le posizioni del nemico su contrafforti del Monte Nero che scendono su Tolmino e riuscirono in
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Nell’Alto Cordevole si è da qualche giorno ravvivata l’azione delle opposte artiglierie: la nostra bersagliò ieri presso Sief una colonna nemica, che
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Arrestato ogni volta dal nostro fuoco, fu contrattaccato alla baionetta e disperso dai valorosi alpini del battaglione Valle Brenta che inflissero
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Albania: Nella giornata del 6 le nostre artiglierie dispersero nuclei che, adunati presso Hambari (destra della Vojussa), molestavano col fuoco le
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Il nemico che in qualche punto era riuscito a penetrare nelle nostre trincee fu poi dai nostri immediati contrattacchi nettamente ricacciato ovunque.
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La violenza delle azioni, che costarono gravi perdite al nemico, attesta della importanza che esso annette al possesso delle due alture dai nostri
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Sul Carso nuclei nemici che tentavano sorprendere le nostre posizioni di Quota 208, a sud di Villanova (Nova Vas), furono prontamente ricacciati con
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In Valle Adige è segnalata maggiore attività del nemico con pattuglie e con tiri delle artiglierie che le nostre efficacemente controbattono.
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A nord–est di Gorizia, il nemico sottoposto da più giorni a perdite ingenti oppone disperata resistenza alla nostra pressione che continua decisa.
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I suoi furiosi attacchi poterono avere ragione di alcuni posti avanzati; ma dovettero arrestarsi contro la nostra linea principale di occupazione che
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Alle foci del Timavo, riparti di assalto, che, col sostegno di ondate di fanteria, muovevano contro la nostra posizione di estrema destra, furono
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Sulla fronte Tridentina, in Val Giudicarie, nuclei nemici che tentavano avvicinarsi ai nostri posti avanzati vennero dispersi a fucilate.
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precedente. Fu costantemente respinto dai bravi difensori che catturarono 73 prigionieri, tra i quali due ufficiali.
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prontezza dei difensori sventò l’insidia che risultò completamente inefficace.
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(Adamello) provocò vivace lotta finita con la cacciata dell’avversario che lasciò sul terreno numerose perdite.
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Sul Basso Piave esploratori avversari che nella notte tentarono in barca il passaggio del fiume, vennero respinti a fucilate.
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A nord del Monfenera un forte tentativo di irruzione nelle nostre linee avanzate venne arrestato dal presidio che, con successivo contrattacco, mise
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A Monte Corno, in Vallarsa, un tentativo di sorpresa nemica fu sanguinosamente sventato dalla nostra artiglieria e da riparti d’«arditi» che
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Macedonia: Riparti avversari, che con largo appoggio di artiglierie tentavano irrompere nelle nostre posizioni ad Oriente di Quota 1050, vennero
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Riparti che tentavano avvicinarsi alle nostre posizioni ad oriente del Lago di Ledro e a nord dell’Altissimo, vennero prontamente annientati e
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conquistarono e la mantennero nonostante violenta reazione di fuoco e ritorni offensivi che vennero tutti sanguinosamente respinti.
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Un reparto nemico che tentava avvicinarsi alle nostre linee sul Monte Asolone, prontamente contrattaccato volse in fuga, lasciando alcuni prigionieri
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In Val Daone (Chiese) una nostra grossa pattuglia penetrò nella posizione nemica di Prà Maggiore e annientato in accanita lotta il plotone che la
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Nostri nuclei esploranti assalirono e fugarono in Val di Ledro una piccola guardia nemica che abbandonò morti e prigionieri, e riportarono munizioni
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A nord di Quota 703 di Dosso Alto respingemmo un riparto nemico che tentava avvicinarsi ad un nostro posto avanzato.
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tutti il massiccio montagnoso che si eleva tra le Valli della Cerna e della Velika.
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Macedonia: Le nostre truppe continuano ad inseguire il nemico che si ritira nella direzione di Uskub lungo la strada di Tetovo (Kalkandelen).
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L’armistizio è stato firmato ieri sera a Salonicco fra il generale Franchet d’Espery e i delegati bulgari, che hanno accettato tutte le condizioni
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